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In qualità di Presidio Letterario Dante Alighieri, siamo lieti di annunciare il gruppo di lettura ICC, una serie di quattro incontri dedicati alla letteratura contemporanea italiana.
Nel secondo incontro, il 2 dicembre, parleremo di Lettera a un bambino mai nato (Rizzoli, 1975, pp.104) di Oriana Fallaci. È richiesta la lettura del libro prima dell'incontro.
Oriana Fallaci (1929-2006), fiorentina, è stata una giornalista e una scrittrice italiana. È stata definita “uno degli autori più letti ed amati del mondo” dal rettore del Columbia College of Chicago che le ha conferito la laurea ad honorem in letteratura. Ha ricevuto altri riconoscimenti prestigiosi, come la medaglia d’oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte dalla Repubblica Italiana.
Ha intervistato i grandi potenti della Terra, come Robert Kennedy, Mu'ammar Gheddafi, l’Ayatollah Khomeyni, Sandro Pertini, Henry Kissinger e molti altri, con intelligenza e irriverente impertinenza. Come corrispondente di guerra ha seguito i conflitti più importanti della storia recente, dal Vietnam al Medio Oriente.
È spesso ricordata come un’intellettuale dalle opinioni forti, a volte contraddittorie e spesso impopolari, e gli ultimi 15 anni della sua vita l’hanno vista dedicarsi a una instancabile invettiva islamofobica, forse acuita dall’aver vissuto in prima persona gli attentati dell’11 settembre dal suo appartamento di New York dove risiedeva già dagli anni ’90. I suoi libri sono stati tradotti in tutto il mondo.
Lettera ad un bambino mai nato (Milano, Rizzoli, 1975) è uno struggente monologo in cui la protagonista immagina di parlare con il bambino che porta in grembo, facendosi importanti domande sul senso di portare alla luce un figlio ed esprimendo nel contempo una dolorosa ambivalenza circa la maternità. Il libro fu scritto e pubblicato in un momento caratterizzato da storiche trasformazioni sociali che comportavano l’avviarsi di importanti dibattiti circa la legalizzazione dell’aborto e l’uguaglianza della donna.
Fu uno straordinario successo editoriale internazionale, con due milioni di copie vendute in Italia e due milioni e mezzo all'estero (tradotto in 22 versioni). Libro controverso almeno quanto l’autrice, ne scrive la Fallaci in una lettera del 1975 a Pier Paolo Pasolini: «Le donne si indignano da un parte, gli uomini si arrabbiano dall'altra, gli abortisti mi maledicono perché concludono che io sono contro l'aborto, gli antiabortisti mi insultano perché concludono che io sono per l'aborto. E nessuno o quasi si accorge di cosa vuol dire il libro veramente. Nella rissa non hanno ragione né gli uni né gli altri, o hanno ragione tutti e due. Il libro è la saga del dubbio. Vuol essere la saga del dubbio» (da "La paura è un peccato. Lettere da una vita straordinaria", Rizzoli).
In un doloroso flusso di coscienza che si svolge parallelamente alla gravidanza della protagonista, l’autrice mette in discussione i temi della maternità, dell’aborto e dell’individualità dell’esperienza della donna, cercando di arrivare a un nuovo concetto di maternità intesa come scelta e responsabilità invece che come destino inesorabile. Questa aspirazione si rivela di fatto irrealizzabile e il tragico epilogo rivela un pessimismo secondo molti ispirato a elementi autobiografici.
Nonostante sia stato scritto nel 1975, il libro è stato selezionato perché spinge il lettore ad interrogarsi su un tema che - ancora oggi - sconvolge, spaventa e fa vergognare: è lecito decidere di non essere madre?
Questo secondo incontro sarà facilitato da Alberto Orioles MD, Treasurer, ICC Board of Directors.
This ICC Member-Only free event is reserved to native and advanced speakers of Italian.
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